SENIGALLIA
La cosa bella di Senigallia è che non ha bisogno di puntare su di un solo elemento per essere ricordata e per accaparrarsi una solida fetta di mercato.
E’ come una pietanza così ricca e nutriente che sarebbe impossibile ricondurre ad un solo ingrediente principale.
Certo, si potrebbe parlare della bellezza del suo litorale , della sua spiaggia accogliente e del suo mare pulito . Tuttavia fermarsi a questo dato significherebbe non rendere giustizia agli altri tratti del volto della nostra città, non meno attraenti e suggestivi.
Significherebbe dimenticare lo splendore delle nostre piazze e monumenti, la vocazione all’ accoglienza della nostra gente, la ricchezza dei musei, l’eccellenza della nostra tavola.
In una parola, vorrebbe dire non dare conto fino in fondo della qualità della vita all’ombra della Rotonda, che è invece uno degli aspetti salienti della vacanza “made in Senigallia”.
Ed allora se proprio dovessimo dare un consiglio ai turisti che sceglieranno la spiaggia di velluto come meta per le proprie vacanze, raccomanderemmo loro di non imporsi tempi troppo stringenti.
Perché la vacanza a Senigallia va assaporata lentamente, in compagnia delle persone più care e facendosi avvolgere dai suoi colori morbidi, come durante una passseggiata in riva al mare verso il tramonto.
LA ROTONDA A MARE
E’ a partire dagli anni ’30 e ’40 che l’impronta turistica di Senigallia diventa sempre più marcata.
Un monumento celebra in modo superbo quella vocazione: la Rotonda a Mare (quella della celebre canzone di Fred Bongusto), vera e propria icona capace di plasmare l’identità cittadina e di riassumerne le ambizioni (opera dell’architetto Vincenzo Ghinelli).
Quell’edificio sospeso tra cielo terra e mare, non era soltanto un gioiello prezioso con il quale arricchire la propria offerta turistica, ma riusciva anche ad armonizzarsi nel migliore dei modi con i valori ed i gusti quali espressioni della società del tempo.
Come i Portici Ercolani e più tardi il Foro Annonario erano stati scenario ideale per i traffici economici e gli scambi commerciali, allo stesso modo la Rotonda diventa il tempio pagano nel quale officiare il moderno rito del tempo libero, il culto dell’intrattenimento e del benessere fisico, reclamato da una nascente società di massa desiderosa di occupare, magari per il breve spazio di una vacanza, un proprio posto al sole.
Da allora e per numerosi decenni la Rotonda è stata per tutti i senigalliesi molte cose insieme: luogo di incontro e di socialità, piacevole occasione di intrattenimento, simbolo della vitalità artistica e culturale della città.
E’ diventata subito un pezzo importante dell’identità cittadina, come avviene, quasi per incanto, quando la modernità riesce ad agganciarsi alle radici e al sentimento profondo di una comunità.
Nel 2006 la Rotonda è stata riaperta al pubblico al termine dei lavori di restauro e riqualificazione.
Per le sue peculiarità storico architettoniche e per la posizione strategica e centrale che occupa nelle Marche così come in Italia, la Rotonda ha la possibilità di svolgere un ruolo culturale estremamente importante, di stimolo dei fermenti artistici del territorio.
BORGHI E CASTELLI
Se volete gustare fino in fondo il territorio che confina con Senigallia vi consigliamo una visita alle colline ed alle piccole città murate della vallata del Misa e del nevola.
Prendete la statale Adriatica con direzione Pesaro. Superato l’abitato di Cesano, alla rotatoria vicina al centro commerciale, seguite le indicazioni per Monterado. A pochi chilometri, sulla cima di un colle, la vostra prima tappa: Monterado. Da vedere la sua pineta e il seicentesco palazzo nobiliare posto proprio al centro del paese.
Usciti da Monterado, prendete la direzione per Castel Colonna. Sulla vostra sinistra ammirate la costa Adriatica, da Senigallia fino a Pesaro.
A Castel Colonna, racchiuso nelle sue antiche mura, respirete per un attimo atmosfere medievali tra strette strade e camminamenti di ronda.
Di nuovo in auto per raggiungere Ripe . Il castello merlato riporta alla memoria le sue antiche origini di borgo fortificato.
Scendendo a valle, a Passo di Ripe, si seguono le indicazioni per Corinaldo . A soli 5 km., sulla destra, una rapida salita vi porterà ad ammirare le spettacolari mura di Corinaldo, probabilmente le meglio conservate dell’intera regione. D’estate, una passeggiata serale per il suo centro storico è diventata una piacevole abitudine per i tanti turisti che frequentano la “spiaggia di velluto”. Prima di lasciare Corinaldo, da visitare la casa natale di Santa Maria Goretti.
La vostra prossima tappa è Castelleone di Suasa. Sulla vostra destra la vallata del Cesano che si apre fino al monte Catria. Prima di arrivare al paese, visitate gli scavi archeologici dell’antica Suasa.
Usciti da Castelleone di Suasa, seguite le indicazioni per Arcevia, l’imprendibile “Rocca Contrada”. Da visitare la Collegiata di San Medardo con preziose opere di Luca Signorelli, Giovanni della Robbia, Ercole Ramazzani e i Giardini Leopardi, nella parte alta del centro storico, con una splendida vista dal mare fino agli Appennini.
La vostra visita è ormai a metà percorso, la direzione è Senigallia.
Dopo una rapida discesa, sulla strada statale 360, c’è Piticchio , senz’altro il meglio conservato dei tanti castelli e piccoli centri che avete trovato sul vostro percorso.
Uscendo da Piticchio, seguite le indicazioni per Serra de’ Conti . All’arrivo, parcheggiate la vostra auto fuori le mura e, a piedi, rilassatevi tra i vicoli e le strette vie del centro storico.
Se vi volete immergere tra i vigneti del verdicchio, salite a Montecarotto (è a meno di quattro chilometri da Serra de’ Conti), da qui potrete ammirare – in lontananza – l’azzurro dell’Adriatico e le verdi colline marchigiane.
La prossima tappa è Barbara. Sorta attorno al 1000, il suo nome è legato a Santa Barbara. Da visitare la parrocchiale di Santa Maria Assunta con una importante tela del Pomarancio.
A soli quattro chilometri Ostra Vetere che, già da lontano, si annuncia per il campanile neogotico della chiesa di Santa Maria di Piazza. L’impianto urbanistico è a terrazze con strade collegate a scalinata. Gli “androni” che si affacciano sulla vallata del Misa sono del XIV – XV secolo.
Da Ostra Vetere si scende di nuovo sulla strada statale 360 e si prosegue, direzione Senigallia, fino a Casine. Qui, a destra, si prende la strada per Ostra . Cinta in gran parte da mura, il suo nucleo storico ha una impronta medioevale. Al centro del paese, la merlata torre civica costruita nel XV-XVI secolo e la parrocchiale San Francesco con importanti tele di Ercole Ramazzani.
Senigallia è ormai alle porte, ma se volete ancora assaporare il fascino delle nostre colline, concedetevi una nuova deviazione che vi porterà a Belvedere Ostrense , circondata da mura rinascimentali, e a Morro d’Alba , il paese che ha dato il proprio nome al “Lacrima”, uno dei più apprezzati vini della regione. Racchiusa entro la cinta muraria, Morro d’Alba presenta una struttura urbanistica di eccezionale valore. Da non perdere una passeggiata sulla “strada della Scarpa”, un lungo porticato che racchiude il centro storico con belvederi posti sulle torri pentagonali.
La vostra visita è terminata. Dopo il verde delle nostre colline, tuffatevi di nuovo nell’azzurro della “spiaggia di velluto”!